HERMÈS SBARCA NEL GOTHA DELL’OROLOGERIA DI LUSSO

Lo storico marchio francese sarà tra i protagonisti dell’edizione 2018 del Sihh, Salon International de la Haute Horlogerie  a Ginevra

Un annuncio che era nell’aria da un po’: Hermès sarà tra i protagonisti all’edizione 2018 del Sihh, Salon International de la Haute Horlogerie, che ha incluso il marchio francese tra gli espositori principali facendo così salire a 18 il numero di maison presenti alla kermesse ginevrina (tra cui i brand del gruppo Richemont e marchi storici come Audemars Piguet, Richard Mille, Girard-Perregaux,…). Un ingresso che testimonia la fama di un’azienda dalla storia unica, celebre per la qualità dei suoi prodotti (una lista lunghissima che comprende alta moda, prêt-à-porter, accessori, pelletteria, borse, arredamento, accessori per la casa, gioielli e profumi) e che ha saputo inseguire il successo senza mai scendere a compromessi. Ecco, allora, 7 curiosità su Hermès che rendono ancora più avvincente il suo racconto:

Siamo a cavallo

Nata nel 1837 per iniziativa di Thierry Hermès, figlio di padre tedesco e madre francese, l’azienda si era imposta inizialmente per la produzione di briglie e selle per cavalli di eccellente qualità. Il nome era stato scelto, però, come omaggio al messaggero degli dei nella mitologia greca e romana.

Questione di tempo

Soltanto nel 1928 sarebbero arrivati i primi orologi, i “custodi del tempo” realizzati nei successivi 50 anni in collaborazioni con i più noti marchi svizzeri. Il primo nato in casa Hermès in questo settore è Ermeto, realizzato insieme a Movado e caratterizzato da un astuccio a scatto, in pelle, per contenerlo: ogni apertura per la consultazione dell’ora caricava automaticamente l’orologio.

Un mito tira l’altro

Il marchio ha intrecciato la sua storia con quella di un altro mito, l’indimenticabile Grace Kelly. In uno scatto del ’56 pubblicato da Life, l’attrice prossima a sposare il principe Ranieri III di Monaco copre il pancino sospetto (gira voce di una gravidanza, poi confermata) dalle attenzioni dei paparazzi indiscreti con una Petit Sac à Courroies nera. La borsa diventerà oggetto di culto finendo per essere ribattezzata proprio Kelly. Con lo stesso nome sarà successivamente lanciato anche un orologio che, sull’onda del successo della borsa, ne riprende la chiusura inserendolo nel lucchetto.

A gonfie vele

L’ascesa del marchio nel settore dell’orologeria continua senza interruzioni. Il 1981 è l’anno del Clipper, nome di una barca a tre alberi rapida e facile da manovrare che ispira l’immaginazione di Herni d’Origny. Nasce così un segnatempo dalle curve arrotondate, la cui forma evoca l’oblò del celebre veliero e richiama l’idea del mare aperto

Un mare di successo

Dieci anni dopo è invece la volta del Cape Cod, che deve il suo nome all’omonima stazione balneare americana. Nel 1998 l’allora direttore artistico Martin Margiela arricchirà il modello con un cinturino a doppio giro, dettaglio semplice ma che darà all’orologio una fama planetaria

L’unione fa la forza

L’incontro di Hermès nel 2013 con altri due storici marchi, Jaeger-LeCoultre e le Cristalleries de Saint- Louis, porta alla nascita dell’orologio a pendolo Atmos Hermès, prodotto in soli 176 esemplari. Niente pile o batterie: in una capsula chiusa ermeticamente, una miscela gassosa si dilata quando la temperatura aumenta e si contrae quando essa diminuisce.

…è complicato

Tra gli ultimi nati in casa Hermès nel 2017 c’è  Slim d’Hermes L’heure impatiente, orologio con cassa in oro rosa che permette di regolare sul contatore dell’orologio l’ora di un evento tanto atteso. Sessanta minuti prima del momento clou si innescherà così una clessidra meccanica che renderà la snervante attesa un delizioso piacere, culminante nel rintocco di una nota.