UN BOMBER AL SERVIZIO DEGLI OROLOGI G-SHOCK

Otto curiosità sull’attaccante Giuseppe Rossi, scelto come protagonista per la campagna “Challenge The Limits” lanciata dalla maison

Una carriera di altissimo livello minata da infortuni gravi, ostacoli che, però, Giuseppe Rossi ha sempre affrontato a testa alta spinto da quella passione per il calcio che nemmeno un destino beffardo poteva mettere in discussione. L’uomo perfetto per vestire i panni di nuovo ambasciatore G-SHOCK, che si appresta a festeggiare i suoi 35 anni lanciando il nuovo orologio G-Steel con tecnologia Bluetooth® e presentando il protagonista della nuova campagna invernale “Challenge The Limits“. Il brand e l’attaccante hanno una storia in comune. Il primo nasce infatti dall’intuizione dell’ingegnere giapponese Kikuo Ibe, pronto a sfidare il mondo nel 1983 creando un segnatempo che non si rompesse mai. L’altro, il Pepito nazionale, ha sorpreso il mondo con le sue doti da bomber di razza messe in mostra nel corso di una carriera tra Inghilterra, Spagna e Italia, Nazionale compresa.

Uno sportivo che ha fatto del coraggio e della determinazione le sue armi vincenti e che si prepara a tornare di nuovo nel nostro Paese per vestire la maglia del Genoa, vincendo ancora una volta lo scetticismo della critica. “Auguro a G-SHOCK per il suo 35esimo compleanno di superare, come ho fatto io, tutti i suoi limiti”.  Al polso di Pepito, il nuovo modello GST-B100, lanciato insieme a GST-B100D e GST-B100X (quest’ultimo prodotto in edizione limitata). Materiali ultra resistenti e funzioni high tech sono le armi a disposizione del primo cronografo digitale della serie, caratterizzato in ogni declinazione dal quadrante secondario posizionato a ore 9 e ispirato alle lame delle turbine del motore di un aeroplano. I GST-B100 sono dotati del sistema di ricarica solare Tough Solar, che permette alle celle solari di alimentare l’orologio in modo autonomo. La tecnologia Connected Engine permette all’accessorio di connettersi allo smartphone via Blutetooth® fino a 4 volte al giorno, garantendo la precisione oraria in qualsiasi momento.

La cassa interna in vetroresina è ricoperta da una struttura protettiva in acciaio in grado di resistere agli urti. Un modello più piccolo dei predecessori di 3,1 mm e che nella versione premium GST-B100X è forte di una protezione in vetro zaffiro e lunetta in fibra di carbonio per resistere agli urti. Tornando a Giuseppe Rossi, scalpitante in vista della sua nuova avventura in campo, ecco 8 cose che forse non sapevate di lui:

– Rossi è nato in New Jersey, negli Stati Uniti, da genitori insegnanti di italiano all’estero. Baseball e football americano non gli sono però mai andati a genio, spingendolo a 12 anni a tornare in Italia per dare calci all’unico pallone davvero amato: quello da calcio

– A dare a Giuseppe Rossi il soprannome Pepito fu Enzo Bearzot in persona, storico allenatore artefice della vittoria italiana ai Mondiali ’82. Una scelta non causale, visto che in quell’attaccante Bearzot rivedeva le movenze di Paolo Rossi, a sua volta ribatezzato Pablito

– Dopo le esperienze inglesi a Manchester e Newcastle, è a Parma nel 2007 che Rossi mette in mostra tutte le sue doti realizzative, con quei 9 gol in sola metà stagione (era arrivato a gennaio in prestito) che permettono alla squadra emiliana di salvarsi e fanno di Pepito uno dei più prolifici under-20 nella storia del nostro campionato eguagliando Roberto Mancini

– Il primo infortunio arriva in Spagna, quando affronta il Real Madrid con il suo Villareal, lui abituato a girare il mondo lasciando tracce ovunque della sua presenza. Il ginocchio destro fa crack ma lui non si arrende, torna più forte di prima e passato alla Fiorentina si toglie la più grande delle soddisfazioni, quella di segnare 3 gol alla Juventus, la rivale di sempre per i toscani

– Tanti altri i guai fisici che rallentano la carriera di Giuseppe, tornato dall’Italia alla Spagna in cerca dell’ennesimo, puntuale riscatto. Una scelta anche di… pancia, considerando quando Giuseppe abbia ammesso di amare, oltre alla cucina nostrana, la paella valenciana. Quella, per intenderci, con carne di pollo e coniglio

– La sfortuna ha sempre precluso a Rossi la maglia della Nazionale, indossata sì ma mai durante un Europeo o un Mondiale. A volte per scelta del ct di turno, più spesso per gli infortuni. Chissà che i prossimi Europei del 2020, però, non servano a interrompere questa piccola maledizione

– Ogni volta che finisce in un periodo no, Rossi cerca sempre nella madre un conforto ammettendo di sentirsi parecchio “mammone” e di aver bisogno dei genitori e della famiglia al suo fianco durante le battaglie più dure

– Il romanticismo di Giuseppe è parso evidente al momento di chiedere alla fidanzata Jenna di sposarlo. La cornice giusta per porre la fatidica domanda? La spiaggia di Southampton a New York, dove Pepito si è inginocchiato per mettere a segno il più importante dei suoi gol