LE LANCETTE LOUIS ERARD INCONTRANO L’ARTE DI ALAIN SILBERSTEIN

Il celebre architetto e la maison di orologeria danno vita insieme al nuovo Regulator, disponibile in due diverse declinazioni.

Un incontro inaspettato, storico, quello tra le lancette della maison Louis Erard e le invenzioni dell’architetto Alain Silberstein, insieme per realizzare un nuovo segnatempo disponibile in due edizioni limitate da 178 pezzi ciascuna. Non era mai successo prima, infatti, che nei suoi novant’anni di storia il brand desse carta bianca a un designer per la realizzazione di propri modelli. Una scelta coraggiosa dalla quale è nato il nuovo Louis Erard Alain Silberstein Regulator con quadrante nero trattato in PVD o bianco con cassa in acciaio.


A caratterizzare il Louis Erard Alain Silberstein Regulator sono innanzitutto forza e resistenza, oltre alla sorprendente scelta di realizzare una complicazione orologiera di alta qualità per inserirla in un modello dal prezzo particolarmente ridotto. Una strategia precisa, quella del marchio, che sta cercando di rendere le sue creazioni accessibili a un pubblico sempre più vasto. All’interno dell’orologio è stato inserito un esclusivo calibro realizzato dalla maison, un tuffo nel passato di una delle complicazioni più celebri nella storia delle lancette: il regolatore, che separa l’indicazione di ore, minuti e secondi per migliorare la precisione cronometrica. 
Per Alain Silbertstein, la scelta di una simile complicazione è stata anche una questione filosofica: “Il mio lavoro è guidato dalla lettura del tempo e la mia ispirazione viene proprio dal movimento. Grazie al regolatore sono tornato indietro, agli orologi che indicavano l’ora con una sola lancetta o ai modelli delle stazioni ferroviarie di una volta”. A caratterizzare il lavoro dell’architetto è così la scelta di ridurre la lancetta dei minuti a una forma elementare, quella di una freccia color gialla o blu a seconda della declinazione del Louis Erard Alain Silberstein Regulator. Linee semplici, che ricordano quelle dei treni, alle quali si accompagnano geometrie ricorrenti: il rettangolo, il cerchio e il triangolo. I colori si muovono nella stessa direzione, ridotti allo spettro base del blu, del rosso e del giallo. Un tributo al movimento della Bauhaus che operò in Germania agli inizi del Novecento e che festeggia quest’anno il suo centesimo anniversario dalla nascita.