I mesi scorsi hanno visto trionfare il vintage nell’orologeria: ecco le regole per una collezione di successo.
Il mondo dell’orologeria non è mai stato così legato al passato. A testimoniarlo, il successo delle ultime aste che si sono svolte tra Nuovo e Vecchio Continente, tutte all’insegna del vintage. A New York è stato riscritto ogni record, con un fortunato collezionista in grado di aggiudicarsi “la Balena Bianca delle lancette”, il leggendario Rolex Daytona appartenuto a Paul Newman battuto per oltre 17 milioni di dollari. Ginevra è stata invece la sede scelta da Rolex per offrire agli appassionati la sua storia, con 32 pezzi in offerta di cui ben 5 dal valore stimato superiore al milione di euro. Un momento decisamente fortunato che solleva un interrogativo: come creare una collezione di successo che sappia conquistare un pubblico così affezionato agli oggetti di culto degli anni precedenti? Ecco 5 regole da seguire per riuscire nell’impresa.
Una mano sul cuore e l’altra…
Parlare di soldi non è mai elegante ma, ahimè, talvolta si tratta di un male necessario. Una collezione di successo si riconosce, infatti, anche dal prezzo dei propri accessori: una fascia che oscilla tra i 3mila e i 10mila euro permette ad esempio di inserire nella propria offerta tanto pezzi pregiati e di sicuro interesse quanto prodotti più accessibili, a disposizione anche di chi ha un budget limitato ma tanti sogni ancora nel cassetto.
Vatti a fidare delle mode
Fino a qualche anno fa, tra gli orologi più richiesti sul mercato c’erano i modelli pensati appositamente per omaggiare il mondo dei piloti e delle immersioni. Un trend molto evidente nell’ultimo quinquennio ma che di recente pare essersi affievolito. Meglio dunque lasciar perdere, almeno per un po’.
Mai sottovalutare i favolosi ’70
Le mire di molti collezionisti si sono concentrate di recente sui segnatempo prodotti negli anni ’70. Il motivo di questa riscoperta? Innanzitutto le dimensioni, più in linea con i canoni contemporanei. In seconda battuta l’associazione con il periodo d’oro della Formula Uno, sport ancora oggi molto legato all’orologeria e dall’epica sconfinata. Infine, la voglia di ex bambini ormai parecchio cresciuti di riappropriarsi della propria infanzia e degli accessori portati al polso tanto tempo fa.
Il segreto è nel movimento
Sul finire del ‘900 le aziende hanno iniziato a integrare verticalmente i propri prodotti. In passato, però, non era stato così: ecco allora che i marchi più illustri usavano spesso movimenti ritrovabili anche in accessori meno noti. Il Valjoux 72 muove, per esempio, tanto un Glycine Airman SST quanto un ben più celebre Cosmograph Daytona. Un elemento da non sottovalutare al momento di lanciare una collezione dal sapore retrò.
Anticipare le mosse
Il mondo dell’orologeria, in linea con i tempi che corrono, si è fatto sempre più social. I tam tam mediatici intorno ai vari modelli sono così il modo migliore per tastare il polso del settore, capire quali mode stanno prendendo via via piede tra gli appassionati e tentare di anticipare il futuro: marchi oggi poco gettonati potrebbero trasformarsi in vere e proprie miniere d’oro nel giro di pochi anni.
(immagini di orologi recentemente andati all’asta da Phillips)