L’iconico modello della maison festeggia vent’anni dal suo esordio in tre nuove declinazioni, che giocano con l’artigianalità e con un look inaspettato.
Irriverente, rivoluzionario, sorprendente. Il J12 di Chanel non è certo passato inosservato nel mondo dell’orologeria fin dal suo esordio, avvenuto nel 2000 con la versione in ceramica nera seguita, tre anni dopo, da quella in bianco. Nel giro di pochi anni, il modello è diventato una delle prime icone del nuovo millennio, caratterizzato da due colori, il bianco e il nero appunto, non casuali: Coco Chanel li fece suoi dopo aver trascorso degli anni della sua vita in convento, spostandoli dalle uniformi delle monache ad alcune delle creazioni più importanti della maison. Vent’anni dopo, il modello torna oggi nelle due diverse declinazioni della versione Paradoxe, dove le due tonalità si fondono in un unico segnatempo, e nella variante X-RAY.
Bianco e nero si incontrano nell’unione di due casse di diverse dimensioni, una bianca e una nera, che ne formano una sola, difficilissima da scalfire, dal diametro di 38 mm. Operazione particolarmente complessa da portare a termine, che necessita un taglio perfetto senza rotture e una delicata operazione di assemblaggio sul supporto metallico dove è inserito il fondello in vetro zaffiro. All’interno del J12 Paradoxe di Chanel batte il calibro 12.1, movimento meccanico a carica automatica di manifattura certificato COSC con riserva di carica di 70 ore. Dell’orologio è stata lanciata anche una seconda versione, numerata e limitata a soli 20 pezzi: il J12 Paradoxe Diamanti impreziosita dal contrasto tra la ceramica nera e i diamanti taglio baguette: 40 arricchiscono la cassa, 21 sono distribuiti sul quadrante e 26 sulla lunetta. Un diamante taglio brillante è invece posizionato sulla corona in oro bianco 18 carati.
Il J12 X-Ray è invece l’ulteriore passo in avanti di un modello che ha ancora molto da dire, e che pur rimanendo fedele al suo passato si libera dei codici cromatici che lo hanno reso celebre per abbracciare i raggi X. A caratterizzarlo è infatti la cassa in vetro zaffiro che consente di ammirarne le forme, materiale utilizzato anche per la realizzazione di ogni maglia del bracciale.
Un orologio all’interno del quale è custodito un nuovo movimento assemblato dalla manifattura Chanel in Svizzera, il Calibro 3.1, e votato alla trasparenza: la platina, il ponte della minuteria e il ponte dei ruotismi sono in vetro zaffiro, in modo da lasciar penetrare la luce rivelando un gioco di ingranaggi che ricorda un pizzo ricamato. Lo spessore di ogni singolo componente non supera il millimetro. In vetro zaffiro è anche il quadrante, impreziosito da indici in diamanti taglio baguette che sembrano sospesi nel vuoto. Il J12 X-RAY di Chanel è stato realizzato in edizione limitata a soli 12 pezzi.