In vista del Gran Premio italiano, il brand lancia Pilota-Monza Limited Edition, prodotto in 150 esemplari.
Un mondiale piloti più aperto che mai, con il ferrarista Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, a bordo della sua Mercedes, a lottare punto su punto per lo scettro di re della Formula Uno. E un circuito che, oltre a richiamare ogni anno migliaia di tifosi grazie al suo fascino irresistibile, sarà decisivo per assegnare il titolo a uno dei due contendenti. Il 2 settembre 2018 il circus si sposta infatti nel leggendario tracciato di Monza, tra i più famosi al mondo. Un passaggio che Scuderia Ferrari ha deciso di rendere ancora più speciale lanciando un orologio in edizione limitata, il Pilota-Monza Limited Edition, realizzato in solo 150 esemplari e dedicato ai tanti fan del Cavallino Rampante.
Il Pilota-Monza Limited Edition si presenta con cassa da 42 mm in acciaio satinato con lunetta Ip nera, quadrante nero con texture che richiamano il mondo delle corse e un anello interno con i colori della bandiera italiana. L’accessorio multifunzione ha il fondello numerato e personalizzato con un’incisione del circuito, ed è venduto in un pack speciale con medaglia e targa celebrativa in acciaio. Accompagnato da cinturino scuro in silicone, costa 295 euro.
A proposito di Monza, ecco 5 curiosità che forse non conoscete e che hanno contribuito a scolpire la fama del circuito.
Il mito della Parabolica
Parli di Monza e la testa va subito a quella curva, la “Parabolica”, l’ultima prima del rettilineo del traguardo. Difficile da percorrere correttamente, veloce, è ancora oggi uno dei passaggi più affascinanti dell’intero Mondiale di Formula Uno. Introdotta nel 1955, si chiama così perché la parte finale riproduce parzialmente un arco di parabola.
La gara più pazza del mondo
Il Gran Premio di Monza del 1971 è forse la gara più emozionante mai corsa nella storia dell’automobilismo. Al traguardo arrivarono ben 5 piloti racchiusi in meno di un secondo di distanza. Alla fine, dopo calcoli e verifiche, la vittoria fu assegnata al britannico Peter Gethin alla guida della BRM, che precedette lo svedese Ronnie Peterson di un solo centesimo di secondo.
Una giravolta da brivido
Nel 1993 a Monza andò in scena uno degli incidenti più spettacolari (e per fortuna senza conseguenze) di sempre. Pierluigi Martini, a bordo della sua Minardi, fu toccato sul rettilineo finale dal compagno di squadra Fittipaldi: l’auto si alzò in volo, completò una giravolta in aria e riatterrò sulle quattro ruote, come niente fosse. Tanta paura e qualche applauso dagli spettatori increduli.
Più veloce del vento
Al circuito di Monza spetta un altro primato: quello del giro più veloce mai registrato nella storia della Formula Uno. Un primato che spetta a Juan Pablo Montoya, che nel 2004 fece sfrecciare la Williams FW27 a una velocità media di 262,24 chilometri orari, realizzando così un giro record mai più emulato negli anni a venire.
Anche le stelle si inchinano
Per capire quanto il tracciato di Monza sia entrato nell’immaginario collettivo è sufficiente un piccolo aneddoto: nel settembre 2014 l’astronauta statunitense Reid Wiseman, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, non ha resistito alla tentazione di scattare e pubblicare su Twitter una foto molto suggestiva del circuito italiano visto dal cielo. Scontato il tripudio di like e condivisioni.