PATEK PHILIPPE AQUANAUT, IL MITO COMPIE 20 ANNI

Celebra 20 anni il modello che ha inizialmente diviso l’opinione pubblica per poi diventare una delle icone dell’orologeria

Nel 1997 la storica azienda svizzera di orologi di lusso Patek Philippe lanciava sul mercato il suo ultimo gioiello: l’Aquanaut. Un prodotto che non passò inosservato agli occhi di clienti e collezionisti per le sue grandi dimensioni, una linea sgargiante e un’ eleganza innovativa. L’Aquanaut veniva lanciato sul mercato come alternativa all’ormai consolidato orologio sportivo di lusso Patek Nautilus.

Come ogni novità degna di chiamarsi tale, aprì subito uno spartiacque netto tra coloro che lo adoravano e lo acclamavano a gran voce come il  “Patek Perfetto”, e i detrattori più conservatori che invece non lo reputavano all’altezza degli altri modelli in collezione.

L’Aquanaut attirò ben presto intorno a sé una serie di leggende e congetture. Tra le più affascinanti e curiose, quella che vuole che fosse stato prodotto inizialmente come orologio militare. Il governo del Kuwait avrebbe commissionato alla maison durante la prima guerra del Golfo un nuovo modello di orologio per ufficiali. Per un errore di percorso, però, la Patek non avrebbe più consegnato tali orologi e sarebbe stata costretta a reinserirli sul mercato in una nuova veste. L’Aquanaut quindi fece storia, in tutti i sensi.

aquanaut patted Philippe timeline

Per celebrarlo nel suo ventesimo anniversario la Patek Philippe lancia la nuova Ref. 5168G, primo Aquanaut da uomo in oro bianco 18 carati. Il diametro della cassa in oro bianco di 42 mm – omaggio alle dimensioni estese del suo predecessore, il Nautilus del 1976, soprannominato, appunto, Jumbo – lo erge a più grande Aquanaut esistente, mentre l’impermeabilità è garantita fino a 120 metri. Le cifre arabe in oro bianco, rivestite in Superluminova e applicate a mano, spiccano sul quadrante blu notte. Visibile lato fondello, il calibro 324 S C: un movimento di manifattura a carica automatica di soli 3,3 mm di spessore, con ponti e rotore decorati a Côte de Genève, fori concavi (moulure) lucidi per rubini e viti (queste ultime con bordi e intagli smussati), incisioni dorate e spigoli smussati in tondo a delineare la forma di ogni pezzo.