CITIZEN PROMASTER AQUALAND 40TH: IL DESIGN DI UN’ICONA TRA PASSATO E FUTURO

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Hideki Inoue racconta il progetto del nuovo Citizen Aqualand per il 40° anniversario. Un dialogo sul design tra passato, tecnica e identità.

Citizen e i quarant’anni dell’Aqualand

Citizen celebra i quarant’anni dell’Aqualand con un’edizione limitata che riprende l’estetica e la filosofia del primo orologio subacqueo elettronico con sensore di profondità, lanciato nel 1985. Il nuovo Promaster Aqualand 40th limited edition conserva elementi emblematici come il sensore a ore 9 e la cassa massiccia, introducendo al tempo stesso miglioramenti legati al comfort, ai materiali e al linguaggio stilistico contemporaneo. Ne abbiamo parlato con Hideki Inoue, Chief Design Manager di Citizen Watch Co., Ltd., che ha guidato la reinterpretazione di questo modello chiave nella storia della subacquea orologiera.

Qual è stata l’approccio alla progettazione del nuovo Aqualand per il 40° anniversario?

Ho cercato di fare qualcosa di nuovo, pur mantenendo vivo lo spirito dell’originale. Il sensore a ore 9 è uno degli elementi più iconici dell’Aqualand, ed era fondamentale conservarlo. È stato il punto da cui sono partito per il nuovo design.

Qual è stata la sfida più grande nel reinterpretare una silhouette storica in chiave moderna?

Quando si modernizza un design del passato, è difficile trovare l’equilibrio tra rispetto e innovazione. Dovevamo essere i “guardiani della tradizione”, preservando l’originalità del modello, ma al tempo stesso introdurre migliorie come una cassa più snella e una nuova gamma di colori coerente con le tendenze attuali.

Cosa significa oggi progettare un diver Citizen? Qual è il linguaggio estetico che volete trasmettere?

Il linguaggio si fonda sull’identità dell’Aqualand, a partire dal sensore di profondità che è ormai una firma. È un segno visivo potente, amato dai fan del modello sin dal 1985. Il nostro compito è rinnovarlo senza alterarne la riconoscibilità, sperimentando con forme e posizionamenti, ma sempre con coerenza.

Qual è il ruolo del sensore nel design dell’Aqualand?

Il sensore è centrale. Non è solo un elemento funzionale, ma anche simbolico. È ciò che rende l’Aqualand unico rispetto ad altri diver’s. In Citizen, crediamo in una fusione tra design e funzionalità. Se guardi il segnatempo, deve parlarti senza bisogno di spiegazioni tecniche.

Come si trova l’equilibrio tra tecnica e stile?

È una sfida quotidiana. Ma per Citizen, non esiste un design ben riuscito se non comunica anche la funzione. Il nostro obiettivo è sempre creare orologi in cui forma e contenuto siano un tutt’uno. Anche senza leggere il manuale, un utente deve poter intuire le funzioni guardando l’estetica dell’orologio.

Se dovesse descrivere i diver Citizen in tre parole?

Direi: affidabilità, sicurezza ed emozione. Vogliamo che il nostro orologio sia più di uno strumento: un compagno, un “buddy” che accompagni chi lo indossa nelle sue avventure, anche per tutta la vita.

Ricorda il primo diver Citizen che ha disegnato? Che emozione ha provato?

Certo. Ho portato con me persino alcuni schizzi di quel progetto. Quando mi fu affidato, ero giovane — avevo 25 o 26 anni. Fu emozionante e travolgente. Ancora oggi, sono orgoglioso di aver contribuito a un orologio che sarebbe finito su un catalogo e rimasto nella storia.

Cosa la ispira maggiormente quando non lavora a un orologio?

Guardo molto al mondo. Non mi limito al Giappone, ma osservo il design globale. Tuttavia, l’estetica giapponese mi ha influenzato profondamente: concetti come lo “spazio vuoto” o l’ambiguità tra interno ed esterno, come nei pannelli shōji, sono parte del mio modo di pensare il design.

Quali sono gli elementi fondamentali per considerare ben riuscito il design di un orologio?

Deve suscitare un’emozione immediata. Non è detto che debba essere complesso: anche un modello semplice, se contiene un dettaglio capace di “accendere” chi lo guarda, può essere un ottimo design.

Come si sente quando vede qualcuno indossare un orologio che ha disegnato?

Mi capita, ma non riesco mai a dire nulla. Sono timido, non voglio mettere in imbarazzo nessuno. Però è una gioia immensa. Se un designer mi fermasse per dirmi che ha creato l’orologio che indosso, io sarei felicissimo.

Qual è il miglior complimento che ha ricevuto per un suo progetto?

Una volta qualcuno mi ha chiamato “God”. So che è una cosa diversa rispetto al significato occidentale, ma mi ha colpito. Forse voleva dire che ero un tipo “super”… comunque è stato divertente!

 

 

 

 

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