VACHERON CONSTANTIN MÉTIERS D’ART: 270 ANNI TRA LOUVRE E INNOVAZIONE

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Vacheron Constantin celebra i 270 anni con La Quête du Temps al Louvre e un nuovo orologio Métiers d’Art in edizione limitata.

Un anniversario che guarda al cielo

Quando Jean-Marc Vacheron firmò il suo primo contratto a Ginevra nel 1755 ebbe inizio un viaggio che, 270 anni dopo, continua a sorprendere. Per celebrare questa ricorrenza, la manifattura ginevrina Vacheron Constantin rinnova la sua filosofia fatta di tecnica, arte e cultura – sintetizzata nel motto di François Constantin ‘fare meglio, se possibile, ed è sempre possibile’ – con un progetto senza precedenti: La Quête du Temps, orologio astronomico con automa destinato a diventare simbolo della sua storia e protagonista della mostra Mécaniques d’Art, al Louvre fino al 12 novembre.

La Quête du Temps

Monumentale, con un’altezza che supera il metro e un meccanismo composto da 6.293 elementi, La Quête du Temps non è soltanto un orologio ma una vera mécanique d’art. Al centro della scena si erge l’automa ‘Astronomo’, realizzato in bronzo placcato oro giallo e incastonato con 122 diamanti, programmato per eseguire 144 gesti distinti.
I suoi movimenti, resi possibili da 158 camme, non si limitano a segnare le ore ma invitano a contemplare il cosmo. Intorno, un orologio astronomico racchiude 23 complicazioni tra cui calendario perpetuo, fasi lunari retrograde tridimensionali con precisione di 110 anni, tempo siderale e tourbillon.

La complessità del progetto è testimoniata dalle 15 domande di brevetto depositate, sette delle quali riguardano la parte orologiera e otto il funzionamento dell’automa. A sovrastare il tutto, una cupola in vetro che raffigura le costellazioni così come apparivano a Ginevra il 17 settembre 1755, giorno della fondazione di Vacheron Constantin, quando nel cielo si allineavano anche Venere, Marte, Giove e Saturno in una rara congiunzione.

Accanto a questa creazione, il Louvre esporrà dieci opere storiche provenienti dalle proprie collezioni, dal pavone automa del X secolo alla pendola “Création du Monde” del 1754, restaurata con il sostegno di Vacheron Constantin.
L’operazione sottolinea il legame tra la maison e il museo parigino, consolidando una collaborazione fondata sulla valorizzazione dell’arte e della meccanica.

Dal Louvre al polso

Dall’universo di La Quête du Temps nasce un orologio da collezionisti: il Métiers d’Art – Tributo alla Ricerca del Tempo. Un segnatempo a due facce, realizzato in oro bianco da 43 mm, che porta al polso lo stesso dialogo tra astronomia e arti decorative.

Il cuore è il nuovo calibro 3670 a carica manuale, composto da 512 elementi e frutto di tre anni di sviluppo con quattro domande di brevetto.
Sul quadrante principale, una figura antropomorfa in titanio con trattamento dorato utilizza le braccia per indicare ore e minuti tramite doppia visualizzazione retrograda, attiva o su richiesta. Attorno a essa, la mappa stellare mostra il cielo di Ginevra del 17 settembre 1755, affiancata da indicatori della riserva di carica e fasi lunari tridimensionali con indicazione dell’età della luna. Il fondello in vetro zaffiro rivela una carta celeste che segue in tempo reale il moto delle costellazioni, con una precisione che prevede uno scarto di un solo giorno ogni 9.130 anni.
Il calibro oscilla a 5 Hz e garantisce sei giorni di autonomia grazie a tre bariletti, certificato dal Poinçon de Genève.

Ogni dettaglio, dalle finiture a mano dei 512 componenti al cinturino in alligatore cucito con filo dorato, conferma l’approccio artigianale che ha reso celebre la manifattura. L’orologio è disponibile in soli 20 esemplari.

 

 

 

 

 

 

 

 

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