H. MOSER & CIE. STREAMLINER: LA PROVA DI GIORGIONE

Per la sua prima prova al polso su “The Time Society”, Giorgione sceglie lo Streamliner di H. Moser & Cie., primo modello in acciaio con bracciale integrato della casa, che punta sul verde, su uno stie anni Settanta e un design di rottura rispetto al suo Dna.

Per la prima volta nelle mie prove mi ritrovo a parlare di musica. Si perché da quando ho iniziato ad indossare lo Streamliner di Moser mi sono tornati alla mente alcuni brani degli anni 70 come Emozioni, e Penso a Te…. Si perché questo orologio seppur modernissimo e di “rottura” per una casa come H. Moser & Cie. (che ci ha comunque abituato a sorprenderci con segnatempo molto particolari) ha in sé molti elementi degli anni 70. E questi si sono insinuati nella mia mente da quando l’ho avuto al polso.

Personalmente ho sempre apprezzato gli orologi che si distaccano dal Dna della casa: il Centigraphe Sport di Journe, il Freak di Ulysse Nardin, Lange con il suo Odysseus e, oggi, lo Streamliner di Moser. Eh sì perché è davvero bello ed interessante vedere chi ha il coraggio di andare qualche volta in trasferta, abbandonando il campo in cui si è abituati a giocare e a vincere.

Per H. Moser & Cie. questo è il primo orologio in acciaio con bracciale integrato. Un bracciale robusto, dal design interessante, diverso e molto comodo al polso (cosa che dall’estetica mai avrei detto). Vi è un interessante gioco di satinato e lucido anche se, una volta al polso, si nota solo il satinato. La chiusura con deplo è ben realizzata anche se mi sarebbe piaciuto ci fosse stata una micro regolazione per la lunghezza. La cassa non ha in pratica le anse e questo rende l’orologio perfetto da indossare su polsi piccoli come il mio. La sua forma è particolare: un tondo di forma lo definirei ed in questo ossimoro si racchiude il suo grande fascino. Tutto in H. Moser & Cie. è 100% Swiss Made: questo è una cosa a cui la casa tiene molto.

Una delle cose che ho subito notato è la straordinaria leggibilità: io la apprezzo sempre tantissimo. Le sfere di ottime dimensioni ed il quadrante pulito sono un ottimo connubio. Moser ha sempre stupito tutti con la bellezza dei quadranti: anche qui non delude. Questo verde degradante (scuro ai bordi e chiaro al centro) è davvero molto intrigante. Come ho già spesso scritto il verde è ultimamente un po’ troppo di moda, ma lo perdono a Moser in quanto lo usa da molto tempo. Uno splendido vetro zaffiro bombato ed antiriflesso rende ancora più accattivante il tutto.

La corona è molto comoda da usare e, quindi, l’ora si regola molto bene, senza alcuna difficoltà. Il calibro usato è un automatico di manifattura con 72 ore di riserva di carica. Lo si può vedere dal fondello ed è un calibro molto ben rifinito e con un bel rotore in oro rosa.

Per chi è più addentro a questo magico mondo (o malato, vedete voi cosa sia meglio) si può riconoscere nel design di questo orologio la mano di Marcus Eilinger. Marcus è un designer indipendente che ha lavorato per vari marchi con eccellenti risultati: Moser, Zenith, Tudor….

Portarlo al polso è davvero piacevole. L’impressione è strana perché ha un design cosi particolare e cosi futuristico/retrò che si passa davvero tanto tempo ad osservarlo. Io capisco di amare un orologio quando mi ritrovo a guardarlo spesso senza accorgermi di che ore siano: e con questo è capitato spesso. Chi vi incontrerà rimarrà molto colpito dall’orologio perché, credetemi, non passa inosservato. E’ talmente particolare da suscitare la curiosità di chi non è appassionato e la libidine di chi lo è. Difficile in una settimana trovare delle cose che non mi siano piaciute: mi ha soddisfatto molto.

Il listino è poco sopra i 20.000 euro ed è in linea con la concorrenza (anzi pure sotto) ma, comunque, io trovo ancora difficile digerire certi prezzi per gli orologi in acciaio seppure davvero ben fatti e con ottimo calibro come in questo caso.  Secondo me è un orologio a cui si arriva quando si ha già una collezione ed una storia alle spalle e difficilmente sarà uno dei primi orologi acquistati. L’unico limite che potrebbe avere l’orologio (ma andrebbe provato per molto tempo al polso) è forse che con caratteristiche cosi distintive potrebbe alla fine far venire voglia di alternarlo con qualcosa di più classico. L’orologio passa comunque a pieni voti la mia prova e mi lascerà un bel ricordo al polso e nella mente.

Per concludere la linea Streamliner di H. Moser & Cie. conta anche un Crono (dalla bellezza imbarazzante) ed è in attesa di nuove complicazioni. Ne sentiremo delle belle su questo marchio che sta crescendo davvero bene e che, personalmente, seguo con interesse dalla sua nascita.

H.Moser & Cie. Streamliner