BREITLING NELL’OLIMPO DELL’ALTA OROLOGERIA

FacebookTwitterWhatsApp

La maison nata in Svizzera nel 1884 entrata a far parte della prestigiosa Fondation de la Haute Horlogerie.

Una missione ben precisa, diffondere la passione per l’alta orologeria organizzando esposizioni ed eventi che coinvolgano tanto il pubblico quanto gli addetti ai lavori. E un numero di partner sempre crescente, a conferma del successo che la Fondation de la Haute Horlogerie, nata nel 2005, continua a raccogliere. Ben 13 le maison che avevano dato la loro adesione al progetto nel corso nel 2017, un gruppo già nutrito al quale si aggiunge ora Breitling, pronta ad accettare la sfida e contribuire alla missione comune portando in dote la sua storia e il suo marchio simbolo di creatività e innovazione.Un percorso iniziato nel 1884 per mano dell’orologiaio Léon Breitling, che nel suo modesto laboratorio di Saint-Imier in Svizzera inizia a concentrare le sue attenzioni sui cronografi, sempre più richiesti dal mondo della scienza, dell’esercito e dello sport.

Uno spirito pioneristico ereditato dal figlio Gaston, che nel 1915 lancia uno dei primi cronografi da polso, con un pulsante separato sopra la corona dell’orologio.

La terza generazione dei Breitling, impersonata da Willy, segna invece l’inizio del legame con il mondo dell’aviazione, un connubio coronato nel ’36 dalla collaborazione con la Royal Air Force britannica e incarnato dal modello Chronomat con regolo calcolatore rotante.

Gli anni ’50 sono invece segnati dal Breitling Navitimer, subito eletto a modello preferito di piloti e compagnie aeree. Non è un caso, d’altronde, che quando Willy decide di vendere l’azienda di famiglia, nel 1979, la scelta ricada su Ernest Schneider, amante tanto delle lancette quanto dei cieli. E’ lui che, nel 1985, dà il via libera alla produzione dell’Aerospace multifunzione, un innovativo orologio al quarzo con doppio display e schermi a cristalli liquidi il cui design è ispirato a untorello creatol’annio prima per la squadriglia aerei italiana delle Frecce tricolori.

La compagnia sarebbe rimarrà nelle sue mani fino al 2017, anno di acquisizione da parte di CVC Capital Partners. Georges Kern, l’attuale Ceo (nella foto sotto), ha messo da subito al primo posto il rispetto per la tradizione del brand. L’ingresso nella Fondation de la Haute Horlogerie è allora il modo migliore per preservare una storia iniziata tanti anni fa in un piccolo laboratorio di Saint-Imier.

FacebookTwitterWhatsApp