Dalla creazione dei movimenti ai test sugli orologi, ecco come nascono i successi firmati Tudor: 5 curiosità sulla maison.
La nuova manifattura Tudor
Una maison pluripremiata, che propone orologi meccanici dall’estetica raffinata e dalla grande affidabilità, con un occhio al rapporto qualità/prezzo. Nata nel 1926 per iniziativa di Hans Wilsdorf, fondatore di Rolex, Tudor è riuscita a imporsi negli anni all’attenzione degli appassionati lanciando moltissimi modelli di successo, dai Black Bay ai Pelagos a tanti altri, offrendo inoltre esclusivi movimenti di manifattura.
Il cuore del marchio è a Le Locle, in Svizzera, dove ogni singolo segnatempo viene assemblato e testato, in una struttura d’avanguardia completata nel 2021 e completamente arredata di rosso.
Ma quali sono i segreti del successo di Tudor? Per capirlo, ecco 5 dettagli inediti che potrebbero incuriosire anche i fedelissimi di lunga data.
Un po’ di storia
La manifattura Tudor sorge nella bucolica cittadina di Le Locle, situata sul massiccio del Giura, all’estremo confine nordoccidentale con la Francia, nel cantone di Neuchâtel. L’area era un importante centro orologiero svizzero nel XVII secolo e, dopo che una serie di incendi ebbe distrutto gran parte della città, fu ricostruita nell’ottica di promuovere il settore delle lancette. La costruzione della manifattura Tudor è iniziata nel 2018, con l’obiettivo di trasferire le operazioni di assemblaggio di Montres Tudor SA da Ginevra a un luogo più vicino ai fornitori nel Giura. Il gruppo possedeva dei terreni industriali non edificati a Le Locle, in prossimità di uno stabilimento Rolex inaugurato nel 1970: il sito perfetto per accogliere la manifattura.
Uno sguardo all’interno
La manifattura accoglie un team di 150 persone, che lavorano con impegno nelle rispettive funzioni per produrre orologi il più affidabili e robusti possibile. Uno dei capisaldi di Tudor è assicurarsi che i suoi modelli offrano il massimo valore al cliente. Per questo, il marchio ha affinato un approccio unico che combina tecnologie di produzione automatizzata e il knowhow tecnico di orologiai altamente specializzati. Gli ultimi ritrovati della tecnologia, i sistemi logistici interni e i test automatizzati sono sfruttati con efficacia per offrire al cliente il miglior orologio possibile al miglior prezzo possibile.
Come nasce un movimento Tudor
Molti orologi Tudor sono dotati di calibri di manifattura, i quali sono sviluppati e prodotti da Kenissi, la sua unità di produzione dei movimenti. Di fatto, i due edifici sono congiunti. I calibri sono interamente realizzati qui, dalla ricerca e sviluppo fino all’assemblaggio finale.
Oltre che per soddisfare le domande della maison, Kenissi è stata creata nel 2010 per sviluppare la sua capacità di produzione industriale di movimenti meccanici ad alte prestazioni. Il primo cliente di Kenissi, oltre alla stessa Tudor, è stato Breitling: oggi alla lista si sono aggiunti Norqain, Fortis, Tag Heuer, Bell & Ross e Ultramarine.
L’importanza dei test
Tutti gli orologi sono testati presso la manifattura. Ogni modello deve superare il Tudor Performance Control (Controllo delle prestazioni), ossia deve dimostrare, una volta completamente assemblato, una precisione di -2/+4 secondi al giorno per i modelli dotati di calibri di manifattura e di – 4/+6 secondi per quelli dotati di altri. Inoltre, tutti i segnatempo sono sottoposti a controlli di impermeabilità in casse iperbariche.
In futuro, tutti i modelli saranno anche certificati Master Chronometer dal Metas, garantendo la massima precisione quando sottoposto a campi magnetici di intensità pari a 15.000 gauss.
Born to Dare
Il motto di Tudor è Born To Dare, nati per osare. Un claim che affonda le sue radici nella storia del marchio e ne afferma i valori odierni. Al centro ci sono le storie di individui audaci che, con un orologio al polso, hanno raggiunto straordinari traguardi sulla terra ferma e sui ghiacci, in cielo e sott’acqua. Ma la campagna fa anche riferimento alla visione di Hans Wilsdorf, fondatore di Tudor, che decise di realizzare modelli capaci di resistere alle condizioni più estreme e adatti agli stili di vita più avventurosi. Lo spirito Born To Dare è sostenuto a livello mondiale da ambasciatori di alto profilo – tra cui David Beckham, Jay Chou e gli All Blacks – i cui successi derivano direttamente da un approccio audace alla vita.