Gli orologi scelti dagli invitati all’evento dell’anno: il matrimonio tra il principe Harry e la sua Meghan Markle
L’evento dell’anno senza se e senza ma, con buona pace di ogni possibile sorpresa che il 2018 tiene ancora in serbo. Milioni di persone incollate allo schermo da ogni angolo del mondo per assistere al momento in cui il principe Harry ha preso finalmente come sua legittima sposa la bella Meghan Markel, pronta a svestire i panni di attrice e modella per indossare quelli, più sfarzosi ma anche assai più ingessati, di duchessa di casa Windsor. Occhi puntati sulla coppia protagonista del Royal Wedding, ovvio. Ma anche sugli ospiti e sui look scelti, con Kate Middleton a stupire con la semplicità del suo abito color guscio d’uovo, Amal Clooney in versione “Signora in Giallo” e Victoria Beckham in blu accanto allo splendido marito David.
Agli appassionati non sono sfuggiti gli accessori sfoggiati per la grande occasione, a partire ovviamente dalle lancette. William, fratello dello sposo, è rimasto fedele al suo Omega Seamaster, modello fedelmente al suo polso da oltre un decennio. Per la precisione, un Seamaster Quartz 300M con quadrante e lunetta blu che secondo i ben informati gli sarebbe stato lasciato dalla madre Diana, tragicamente scomparsa in un incidente nel 1997. William non lo ha più tolto, nemmeno in occasione del matrimonio di Harry: un modo per avere accanto l’adorata Lady D in un momento così speciale.
Altrettanto tradizionale la scelta del padre Carlo, che ha accompagnata Meghan all’altare sfoggiando il suo solito Parmigiani Toric Chronograph. Un cronografo automatico in oro giallo lanciato per la prima volta sul mercato nel 2005 e che il principe sfoggia in pubblico da circa 2-3 anni. Per il resto, tante assenze illustri: Kate Middleton ha lasciato a riposo il Cartier Ballon Bleu mostrato di recente a Wimbledon in occasione del prestigioso torneo di tennis. David Beckham, ambasciatore Tudor, si è presentato a sua volta senza lancette al seguito. Lo stesso Harry non ha portato con sé il Rolex Explorer II che solitamente lo accompagna. Il motivo? Forse, semplicemente, non si intonava bene con l’abito.