KING SEIKO – L’ARTE GIAPPONESE DI MISURARE IL TEMPO

Il Giappone ha una ricca tradizione nella produzione di orologi di altissima qualità. Alcune delle case orologiere più conosciute al mondo provengono da lì. In questa puntata faremo un viaggio nel paese del Sol Levante, dove affondano le radici alcune delle tecniche più antiche, ma anche più innovative nella creazione di segnatempo (qui la prima puntata, dedicata ai diver).
Micol Bozino Resmini, giornalista ed editor in chief di The Time Society, ne parla con Filippo Nembrini, Managing Director Seiko Italia.

La tradizione orologiera giapponese

Il Giappone è una terra ricca di storia. Grazie ai film, ai libri, ai cartoni animati che abbiamo amato, nel nostro paese si è sviluppata una grande attenzione verso questo popolo che come noi è famoso in tutto il mondo per il cibo, l’arte e il design. Ma al Paese del Sol Levante si riconosce anche una ricca tradizione nell’orologeria, portata avanti da maison come Seiko, interprete di un saper fare capace di combinare modernità e tradizione.

Le lavorazioni più emblematiche

In particolare, sono tre le lavorazioni più emblematiche giapponesi, come dimostra anche l’attuale collezione Seiko: la lacca Urushi, gli smalti e la porcellana di Arita.
La lacca Urushi è un tipo di resina ottenuta dall’omonima pianta giapponese, il cui nome ha origine da parole che significano bello, lucido, lussuoso. Per le sue proprietà di impermeabilità, quindi antisettiche, e di resistenza è stata impiegata fin da tempi antichissimi per proteggere dall’usura oggetti di valore, come mobili e strumenti musicali, per poi essere elevata a elemento estetico delle opere d’arte. Il processo di raccolta prevede che la resina naturale venga estratta nel periodo da giugno a novembre mediante delle incisioni parallele sul tronco dell’albero urushi per farne fuoriuscire la linfa che, una volta raccolta, la viene filtrata più volte attraverso un telo di canapa e il contenuto d’acqua viene fatto evaporare dalla lacca grezza, ottenendo così il primo urushi di colore chiaro. In seguito, per ottenere il colore vengono aggiunti pigmenti: la lacca può essere “colorata” con aggiunta di piccole quantità di ossidi di ferro, ottenendo ad esempio il rosso o il nero a seconda dell’ossido prescelto e del loro dosaggio.

(Un modello Seiko Presage Craftsmanship con quadrante in in lacca Urushi verde)

Gli smalti sono invece principalmente di due tipi: lo Shippo e lo smalto porcellanato. Il primo è un particolare tipo di smalto sviluppato in Giappone nel XVII secolo, il cui nome significa “sette tesori”, con riferimento ai sette materiali preziosi secondo il buddhismo, ovvero oro, argento, lapislazuli, cristallo, agata, corniola e rubino. La sua principale differenza rispetto allo smalto porcellanato sta nella sua trasparenza e nel modo in cui viene lucidato dopo la cottura, un processo particolarmente impegnativo per il quadrante di un orologio che non supera 1 mm di altezza. L’artigiano dipinge a mano lo smalto sulla superficie del quadrante per poi cuocerlo a circa 800 gradi ottenendo la prima vetrificazione, per poi ripetere il processo finché il risultato non sia quello desiderato; allora si passa alla fase di lucidatura per ottenere una superficie perfettamente liscia e la semitrasparenza che permette la visibilità della trama incisa sul quadrante attraverso il colore dello smalto, creando meravigliosi giochi di luce.

(Un modello della Serie Presage Craftsmanship con quadrante in smalto Shippo)

La porcellana di Arita, l’ultima lavorazione tradizionale introdotta da Seiko in collezione solo nel 2019, ha origine nel 1616 nelle fornaci di Arita, una piccola cittadina di Kyushu, la terza isola più grande del Giappone sud-occidentale.

 King Seiko SJE095J1: la tradizione oggi

Emblemi di questo saper fare secolare, gli orologi della Collezione Presage e King Seiko, come il nuovo  King Seiko SJE095J1, con quadrante bianco con motivo che ricorda il crisantemo, riconosciuto come uno dei fiori nazionali del Giappone e simbolo di longevità e rinascita. Nel segnatempo, questo elemento è rappresentato attraverso un motivo creato da linee finemente intrecciate chiamato Kiku tsunagi-mon, che in giapponese indica una particolare rappresentazione grafica del crisantemo ripetuto su una superficie.
Questo motivo è associato soprattutto alla produzione vetraria edo-kiriko, una tradizionale forma d’arte considerata uno dei mestieri artigianali più popolari del Giappone. L’edo-kiriko, che si traduce in “oggetti sfaccettati di Edo“, è rinomato per i disegni unici ottenuti grazie agli intricati processi di taglio del vetro, dalle molteplici sfaccettature. Il fondello dell’orologio riporta il nome di King Seiko e lo stesso design del logo originale. Il modello è dotato di un secondo cinturino in pelle grigia, il cui colore e la cui texture si abbinano perfettamente al quadrante decorato.

La cassa del nuovo King Seiko SJE095J1 propone una silhouette con ampie superfici piatte e angoli pronunciati, ed è stata lucidata per riflettere la luce. Ad alimentare il segnatempo è il Calibro 6L35 di Seiko con carica automatica e datario, dotato di una riserva di carica di 45 ore.
Il segnatempo, realizzato in edizione limitata a 600 esemplari, è in vendita a 3.500 euro.