SEIKO PROSPEX – LA SFIDA DEL MARE

La storia degli orologi è anche la storia delle sfide che l’uomo lancia alla natura e ai suoi stessi limiti. In questo episodio racconteremo la storia degli orologi subacquei e delle nuove tecnologie che consentono performance inimmaginabili fino a qualche anno fa. Un mercato in continua evoluzione in cui tecnologia e sostenibilità vanno di pari passo.
Micol Bozino Resmini, giornalista ed editor in chief di The Time Society, ne parla con Filippo Nembrini, Managing Director Seiko Italia.

Seiko e i diver

È il 1965 quando Seiko presenta sul mercato un orologio storicamente particolarmente importante: il primo modello subacqueo giapponese (qui la storia degli orologi subacquei di Seiko). Automatico e impermeabile fino a 150 metri, segna l’inizio di un percorso di ricerca che poterà la maison non solo a creare modelli sempre più performanti, ma anche ad avere un ruolo cruciale nella creazione dello standard per gli orologi subacquei da parte dell’International Standard Organization (Iso) e della Japan Industrial Standards (Jis): è grazie alle pressioni di Seiko, per esempio, che Iso modifica lo standard da raggiungere per l’uso effettivo degli orologi subacquei in acque profonde (nel 1996 viene pubblicato lo standard ISO6425 con allegato sugli orologi subacquei per immersione con gas misto).

(Il primo diver Seiko, del 1965)

Il mondo come banco di prova

Nel 1966, un anno dopo il lancio del suo primo diver, Seiko lo decide di testarne l’affidabilità durante l’ottava spedizione giapponese di ricerca in Antartide: da allora, la squadra antartica dell’autorità di informazione geospaziale giapponese porta l’orologio in 4 missioni. Grazie alla sua resistenza agli ambienti estremi, negli anni, saranno numerosi gli avventurieri ed esploratori che compiranno imprese come scalare con successo l’Everest equipaggiati dell’orologio subacqueo di Seiko.
Nel 1975, Seiko presenta il 6159-022 un Hi Beat con cassa Tuna monoblocco in titanio – leggero ed anticorrosione – con cassa monoblocco ad impedire l’ingresso dell’elio al suo interno rendendo inutile la valvola per liberarlo e movimento antimagnetico. Questo segnatempo è il frutto di sette anni di sviluppo e molti primati (per la sua realizzazione servono 20 brevetti).
Nel maggio 1983, due orologi Professional Diver’s 600m vengono montati sul Shinkai 2000, il sottomarino di ricerca utilizzato dalla Jamstec (Agenzia giapponese per la scienza e la tecnologia marina e terrestre). L’orologio, originariamente progettato per essere utilizzato fino a 600 metri, resiste alla pressione dell’acqua a una profondità di 1.062 metri.

(Per gentile concessione di Jamstec)

I diver Seiko oggi

Seiko porta avanti questa tradizione ancora oggi con un’ampia gamma di proposte diver, che includono due interessanti modelli con cassa monoblocco.Tra questi il modello Prospex SLA042J1, orologio che riprende tutti i tratti iconici del “Tuna” originale. La sua cassa, impermeabile fino a 1.000 metri ha un generoso diametro di 52 mm. Dotato di una cassa interna di titanio con rivestimento extra-duro, è in acciaio con trattamento IP color oro rosa, abbinato a un pratico cinturino in silicone rinforzato.
Al suo interno, il calibro automatico 8L35 garantisce un’autonomia di 50 ore.
L’orologio è in vendita a 4.200 euro.

Richiama il modello Marinemaster 1968 il Seiko Prospex SLA023J1, orologio subacqueo professionale con cassa da 44,3 mm in acciaio inossidabile con trattamento antigraffio, monoblocco, corona a vite in acciaio inox, lunetta in ceramica all’ossido di zirconio nero e vetro zaffiro bombato antiriflesso su entrambi i lati.
Resistente all’acqua fino a 300 metri, per immersioni in saturazione, è animato dal calibro automatico 8L35, ideato appositamente per gli ambienti acquatici.
Il costo è di 3.200 euro.